La Real Casina di Caccia di Persano è un edificio realizzato nel 1752 su ordine di Carlo di Borbone, affittuario dei conti De Rossi di Caiazzo e feudatari di Serre.
La residenza di Persano è nel comune di Serre e si estende tra le rive di due fiumi, il Sele e il Calore Lucano, e i territori dei comuni di Eboli, Campagna e Altavilla Silentina; ricca di boschi e di selvaggina, nel 1758 divenne di proprietà del sovrano.
Introduzione
La realizzazione della Casina di Caccia di Persano fa parte di quella promozione e innovazione infrastrutturale che Carlo III di Borbone investì nel suo regno, promuovendo la costruzione di nuove strade, ponti, sistemi idrici e fognari, opere pubbliche (scuole, ospedali, strutture culturali) e innumerevoli interventi architettonici e urbanistici.
Infatti i Borbone di Napoli hanno costruito diverse residenze reali, creando un sistema territoriale di siti reali con molteplici funzioni: la semplice residenza, la funzione venatoria, quella agricola piuttosto che industriale. I siti reali furono fondamentali per la gestione e trasformazione del Regno, perché aprirono la capitale di Napoli verso l'area circostante, sugli esempi di Parigi, Madrid, Torino e delle altre capitali europee.
I siti reali, secondo una “memoria” presentata nel 1806 a Giuseppe Bonaparte, erano 23 solo nella provincia di Terra di Lavoro e 69 complessivamente. Non si ha un’informazione certa riguardo al numero esatto di siti reali di caccia borbonici del Regno delle due Sicilie dal momento che una parte di essi funzionò per periodi limitati di tempo.
Non è certo come re Carlo di Borbone sia venuto a conoscenza del bosco di Persano, probabilmente durante uno dei suoi primi viaggi di esplorazione del nuovo regno che lo avevano spinto fino alle rovine di Paestum, o probabilmente su invito del feudatario di Serre. Quest'ultimo infatti per molti anni fu ospitò Carlo e successivamente lo stesso ne fu affittuario per la somma di 6.800 ducati all’anno. Soltanto nel 1758 ne acquisì ufficialmente la proprietà, in cambio del feudo di Casal di Principe. Secondo le fonti ritrovate, la costruzione del Real Palazzo di caccia di Persano era già iniziata nel 1752, quindi prima della permuta del terreno e della sua acquisizione nei possedimenti reali.
Descrizione
La progettazione venne affidata all'ingegnere militare Giovanni Domenico Piana, originario di Ponna nel Ducato di Milano, che, dopo aver demolito completamente la prima edificazione settecentesca, che era stata realizzata sui resti di un antico villaggio, probabilmente medievale, ne costruì una ex novo, successivamente rimaneggiata da Luigi Vanvitelli nel 1753. Tuttavia, alcuni autori come Luigi Del Pozzo sostengono che la costruzione del casino potrebbe risalire addirittura al 1738: “4 Febbrajo 1738. Il Re ordina di costruirsi una Casina in Persano con adiacente bosco per sollazzo di caccia”. Che il sito reale di Persano è stato edificato ex novo sulla struttura precedente è corroborato anche dalla testimonianza del funzionario Luca Vecchione che redasse l’apprezzo del sito nel 1757 scrivendo: “Viene diviso Persano in tre denominazioni generali, come sono il terzo di Santo Nazario, il terzo di Mezzo, e il terzo del Casino, per il casino di fabbrica, che vi tenea l'illustre Duca delle Serre in quello stesso sito appunto, ove oggi vedesi fabbricato a spese di Sua Maestà non meno per sua abitazione, che per la Corte in tempo che va a deliziarsi in quel Reale divertimento della caccia. Il Casino, che esisteva nel divinato luogo, nel fabbricarsi il nuovo fu demolito, e qual era la sua particolare consistenza non posso darne verun ragguaglio, perché non esiste, solamente negli atti se ne vede esibita la pianta fatta da Giovanni Domenico Piana.".
Si presenta su due livelli, con un portale d'ingresso in pietra affiancato da due garitte e un atrio decorato a stucco in cui risalta uno scalone terminante con una statua in marmo raffigurante un cane da guardia (attribuito a Antonio Canova). Nella tenuta di Persano, nel 1742, venne realizzato un allevamento equino selezionato di razza napoletana, siciliana, calabrese e pugliese, con stalloni di razza andalusa e provenzale per creare una razza pregiata.
L'edificio e la relativa riserva di caccia sono state trasformate in un'area militare in cui hanno sede il Reggimento Logistico "Garibaldi" (unità appartenente alla Brigata bersaglieri "Garibaldi") e il 10º Reparto di Sanità "Napoli" (unità appartenente al comando dei supporti logistici). Come tale è chiusa al pubblico, mentre occorrerebbe una convenzione tra lo Stato, il comune di Serre, altri del territorio e il FAI (fondazione senza scopo di lucro, che dal 1975 tutela l'arte e la natura in Italia) per renderla visitabile non solo una volta l'anno, come già avviene, per organizzazione del FAI, ma più volte l'anno, per fini turistici ed eventi culturali.
Note
Voci correlate
- Regno di Napoli
- Regno delle Due Sicilie
- Residenze reali borboniche in Campania
- Persano (Serre)
- Persano (cavallo)
- Oasi di Persano



